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Miti e credenze che ci allontanano dall’esperienza

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Miti e credenze che ci allontanano dall’esperienza

Come esseri umani siamo pieni di credenze, di miti di informazioni fluttuanti che vanno e vengono, informazioni che diamo per scontate, diamo come certezze e che a poco a poco, scomponendole, osservandole con neutralità, ci rendiamo conto che non ha origine né destinazione È come il fumo . Sono informazioni che ci sono state trasmesse, che altri hanno interpretato in base a situazioni particolari o in base a più informazioni che si sono degradate e trasformate man mano che passavano da persona a persona, e noi non ce ne siamo accorti.

( Come interviene il rapé nella mia vita quotidiana )

Ci sono credenze a tutti i livelli, in tutti i soggetti; ci sono miti sulle cose, su noi stessi, sulla famiglia, su ogni aspetto della nostra vita, per questo è importante discernere, essere curiosi e interrogarci se tutto ciò che diamo per scontato è davvero una verità fissa. Forse è un aneddoto piuttosto particolare, forse una volta era vero e le cose sono cambiate, forse è stato stravolto nel tempo. Non è così rilevante dove o grazie a chi abbiamo queste idee, queste impressioni; Sebbene sia utile rendersi conto da dove provengono, è importante osservare, interrogarsi e guardare con calma di cosa trattano queste informazioni, cosa è ancora valido e in cosa scegliamo di credere in ogni momento.

Molto si è detto sul rapé e sulle medicine ancestrali, e alcune di queste narrazioni ci avvertono, ci spaventano, ci riempiono di pregiudizi, ci allontanano da strumenti che, magari, a seconda di chi siamo e di cosa abbiamo bisogno, a seconda del nostro essere e il nostro stile di vita, possono diventare risorse di consapevolezza, sostegno o guarigione. A proposito di rapé si è detto, ad esempio, che avere tabacco fa male , è stato associato alle sigarette o al consumo di sostanze che generano dipendenza e che, essendo ricreative e dannose, perpetuano circuiti di ansia, disconnessione con l’interno o fare del male Si è detto che fa male al corpo, che non serve, che è stregoneria, insomma potremmo nominare tanti discorsi che possono distoglierci dal conoscere il rapé, dal viverlo, dal vivere come è per ciascuno uno di noi e allo stesso modo, attraverso l’esperienza senti e scegli se ci si addice o no, se ha vantaggio e beneficio per noi , oppure no.

( Benefici del rapé )

Ci vuole centro e maturità, ci vuole presenza e responsabilità, ci vuole verità interiore per il discernimento che si deve fare quando si decide di vivere un’esperienza con il rapé. Quando sperimentiamo qualcosa e scegliamo se ci si addice, solo se siamo sinceri, attenti e responsabili verso noi stessi, possiamo decidere. Solo così possiamo sapere se, al di là del dispiacere o del piacere che il rapé può procurarci, decidiamo di continuare, se al di là di ogni resistenza decidiamo di continuare, o se, al contrario, ci rendiamo conto che il rapé non è il nostro cosa, che la sua chiamata non è in sintonia con i nostri bisogni e atteggiamenti nella vita.

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Prima dei miti e delle credenze, in Ancestrina ti invita ad esplorare, provare e vivere alcune esperienze con il rapé che ti permetti, con responsabilità e maturità., decidere se questo medicinale li integra, contribuisce ad essi e li accoglie; se li guarisce, li guarisce e porta loro armonia e connessione con l’essenza del loro essere. Vivendolo possono scegliere e prendere la decisione di avere un rapporto stretto, organico, sacro e personale con il nonno da fiuto. Solo così potremo saperlo davvero, e solo così sapremo cosa, di ciò che abbiamo sentito, sembra vero per ora, perché tutto sta cambiando e ciò che pensiamo oggi potrebbe non essere valido domani. E se il rapé non ti chiama, non fa per te e non ti sei relazionato con esso, stai zitto e continua per la tua strada , continua con rispetto per ciò che non conosci e goditi ciò che hai a portata di mano e ciò che in cui credi in questo momento.

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